“Perché due colori, messi uno accanto all’altro, cantano?”.
Pablo Picasso
Colore. Una serie di sfumature, soluzioni cromatiche e possibilità di abbinamento capaci di comunicare ed emozionare. Per me, un mondo meraviglioso in cui immergermi e rilassarmi. E in fotografia?
In fotografia il colore è un elemento compositivo fondamentale capace, insieme ad altri elementi, di farci costruire foto esteticamente accattivanti e ben bilanciate. Nella fotografia cinematografica (clicca per saperne di più) i colori completano e valorizzano l’insieme di scelte – inquadrature, disposizioni luci, ottiche – disposte dal DOP (Direttore della fotografia), volte a costruire l’atmosfera intera del prodotto audiovisivo. Un tempo i colori venivano modificati con filtri appositi mentre oggi vengono elaborati dal computer in fase di post produzione.
Il favoloso mondo di Amélie © Pinterest
La scelta dei colori, la saturazione, i punti di vista, la simmetria delle inquadrature e i movimenti di macchina rendono Grand Budapest Hotel e in generale, i film di Wes Anderson, assolutamente iconici per il loro stile unico e riconoscibile.
Color palette frame di Grand Budapest Hotel © Pinterest
Significato simbolico del colore
Al colore viene spesso attribuito un significato simbolico. Tuttavia bisogna considerare che tale significato non è univoco per tutti ma varia di luogo in luogo in quanto ogni cultura ha usi e costumi differenti, ragion per cui il colore non ha un significato simbolico universale: in alcuni paesi tale valore può essere addirittura contrapposto.
Nell’usare il colore – in qualsiasi contesto di applicazione – è quindi importante operare una scelta cromatica in sintonia con il significato psicologico che può avere in quel preciso contesto culturale.
Nel corso del tempo sono stati fatti studi e ricerche di vario tipo sul colore e sui suoi effetti e caratteristiche. A tal proposito impossibile non citare Johannes Itten (1888–1967), pittore ed insegnante svizzero che nel 1961 creò il cerchio cromatico che porta il suo nome. Quando si parla di colore non si può non parlare di fotografia e non solo per l’aspetto compositivo. Nel 1861 James Maxwell dimostra come l’elettricità, il magnetismo e la luce sono manifestazioni dello stesso fenomeno, producendo così la prima foto a colori (una coccarda scozzese) grazie all’ispirazione delle idee tricromatiche di Le Blon e di Young. Su quei principi si basano anche software come Adobe Photoshop, suddividendo le componenti cromatiche tramite algoritmi.
E oggi? Sul colore sappiamo tutto e anche di più: spopola l’armocromia e le diverse teorie di uso del colore rivolte a valorizzare e a migliorare gli ambienti ma anche il nostro stesso aspetto, utilizzando colori “amici” ai nostri colori naturali e alle nostre caratteristiche cromatiche di base.
Fotografia a colori, il colore nella composizione
Prima scrivevo che il colore è elemento portante nella composizione fotografica. Esso infatti svolge un ruolo d’onore in termini compositivi e non solo per l’atmosfera che ci aiuta a creare nelle nostre foto. Il modo in cui possiamo manipolare il colore è quasi infinito. Usato in un certo modo può essere usato come elemento di contrasto fornendo interessanti costruzioni compositive. In base a come scegliamo di usare questo elemento (o non usarlo) andremo a “manipolare” il modo in cui le persone leggono le nostre fotografie, compreso come potrebbero sentirsi emotivamente. E’ importante allenare il proprio occhio fotografico nell’usare il colore nel miglior modo possibile, cercando prima di tutto di studiarlo e analizzarlo per conoscerne bene le caratteristiche.
L’utilizzo del colore nella fotografia è un’arte molto più complessa di quello che banalmente si potrebbe pensare. Solo uno studio approfondito delle varie dinamiche psico- percettive dell’essere umano può aiutarci ad addentrarci nel mondo del colore, sfruttandolo come elemento compositivo e narrativo.
Iniziamo da cose semplici aiutandoci con la ruota dei colori: impariamo a consultarla, ad osare con il colore e ad usare i colori complementari: Rosso e verde, Blu e arancione, Giallo e viola. Giochiamo sui contrasti toni caldi, toni freddi. Chiediamoci quali colori si adatterebbero meglio allo stile che vogliamo dare al nostro progetto fotografico, ricordando come ogni colore incida sulla sfera psichica ed emotiva di ognuno di noi. Usiamo un solo colore dominante e proviamo a fare un semplice esercizio fotografico, alla portata di tutti: cimentiamoci in una challenge mensile di fotografie concentrandoci su un solo colore.
Allarghiamo i nostri orizzonti e studiamo autori con una buona conoscenza dell’uso del colore. Immergiamoci nella Street Photography colorata di Alex Webb, nei colori saturi di Martin Parr, nell’astrattismo del colore di Franco Fontana, nelle sfumature dei reportage di Steve McCurry, nell’iperrealismo contemporaneo e plasticoso di David LaChapelle. Solo per citarne alcuni.
Alla fine di un sapiente processo di ragionamento, a foto realizzata (e ragionata), serviamoci della post produzione, facendone un uso sapiente ed equilibrato volto non a stravolgere ma a valorizzare, in linea con quanto volevamo narrare e raccontare con lo scatto in questione. E se volessimo osare? Le scelte artistiche sono infinite. Ma ne parleremo in un post dedicato.
Consigli per la lettura: la guida dei colori
Questo Natale ho ricevuto un gradito regalo a tema colori: Colori. La guida completa di Rossella Migliaccio. Una lettura leggera e piacevole per iniziare ad addentrarci nel magico mondo del colore.
“Alcuni giorni sono gialli. Altri invece sono blu. Ecco perché anch’io ogni giorno mi sento diverso.”
Dr. Seuss, My Many Colored Days.
Lascia un commento