Ho riscoperto un piccolo formato che sta tornando in auge anche nel mondo della Fotografia: il leporello. Un’unica striscia di carta ripiegata come una fisarmonica le cui origini risalgono al IX secolo e che alcuni conoscono come “libro di concertina”.
Mi è subito piaciuto: si può personalizzare e può raccontare tante storie. Non solo wedding, ma anche un viaggio, una vacanza, una serie di ritratti, una piccola esperienza. Ma la cosa che mi ha subito colpito ed affascinato è la storia stessa del leporello.
Infatti questa tipologia di formato prende il nome dal servitore di Don Giovanni, personaggio che nell’Opera di Mozart si chiama, per l’appunto, Leporello. Tale servitore ha l’arduo compito di prendere nota di tutte le conquiste amorose del padrone. Un compito, come dicevo, molto arduo: Leporello è il servitore di Don Giovanni (sì, esattamente quel famoso Don Giovanni che oggi ci fa esclamare, rivolto a uomini particolarmente amanti del gentil sesso, “Tu sei proprio un Don Giovanni.”).
A un certo punto della storia Leporello espone la lunga lista delle amanti del suo padrone (PS: duemila e sessantacinque) alla povera Donna Elvira, ennesima donzella abbandonata. È proprio durante l’aria di Leporello, “Madamina, il catalogo è questo”, che il servo tira fuori un unico foglio ripiegato a fisarmonica, come un soffietto, sul quale aveva annotato la lunghissima lista di donne cadute nel vortice amoroso del focoso Don Giovanni.
Madamina, il catalogo è questo
Delle belle che amò il padron mio;
un catalogo egli è che ho fatt’io;
Osservate, leggete con me.
Dopo l’Opera di Mozart il manoscritto a fisarmonica con la lista delle conquiste prese definitivamente il nome di leporello, in onore dell’impudente servo di Don Giovanni.
Un formato che si presta a tante applicazioni diverse. Non solo brochures e depliants ma soprattutto album, portfoli, libri illustrati e qualsiasi prodotto editoriale che abbia la necessità di raccontare una storia.
Pur essendo così semplice, il leporello è versatile e lascia molto spazio alla sperimentazione e alla creatività.
Senza il limite della singola pagina del libro tradizionale e senza la rilegatura, il leporello regala uno sguardo più ampio sulla narrazione, come un viaggio unico senza interruzioni o come un lungo piano sequenza cinematografico. Io direi anche come un rullino fotografico!
Può essere letto come un libro, conservato e messo in esposizione su una mensola… Regalato.
E’ disponibile in piccoli formati, con copertine in lino (in più colori) oppure in una versione più ricercata, con copertina in legno personalizzata. Si chiude con un piccolo elastico che tiene la fisarmonica chiusa, pronta per essere custodita. All’interno sarà possibile inserire foto (da 8 a 14) ma anche scrivere messaggi personali o inserire altri inserti (esattamente come uno scrapbook).
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